CLONAZIONE

Clonare un animale domestico è oggi tecnicamente possibile, ma i costi sono proibitivi: in Europa servono circa 50 mila euro per un gatto, 55 mila per un cane e fino a 300 mila per un cavallo di razza. Negli Stati Uniti i prezzi superano i 60 mila dollari e il servizio è scelto soprattutto da personaggi facoltosi, come Tom Brady, Gisele Bündchen, Barbara Streisand, Paris Hilton e il presidente argentino Javier Milei.

Il settore è guidato da aziende come Colossal Biosciences, proprietaria di Viagen, la società legata alla storica clonazione della pecora Dolly. Le tecnologie attuali permettono di ottenere copie genetiche quasi identiche all’originale, ma il clone non eredita ricordi o personalità. Gli esperti avvertono inoltre che i cloni possono presentare problemi di salute e un’aspettativa di vita ridotta, come accadde proprio a Dolly.

L’articolo evidenzia infine il dibattito etico: secondo il bioeticista Samuel Gorovitz, chi sceglie la clonazione rincorre un’illusione, perché non riporta in vita l’animale perduto, ma crea un nuovo individuo che gli somiglia soltanto fisicamente.


Traduzione LIS: Michi Andriola